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I riflessi primitivi dei neonati fanno parte del loro istinto di sopravvivenza.
Sono reazioni involontarie che servono a preservare la sopravvivenza post-parto, sono fisiologici nei primi mesi di vita e solitamente cessano entro l’anno.

Per un fotografo di newborn è importante saperli riconoscere ed evitare di provocarli al fine di avere una sessione tranquilla e serena. Anche per te mamma che stai leggendo questo post saperli individuare può essere un’informazione utile per conoscere meglio il tuo bambino.

Scopriamo i principali: 

Conoscere un neonato permette di realizzare fin da subito bellissimi scatti.

IL RIFLESSO DI MORO


Il riflesso di Moro prende il nome da Ernst Moro, il pediatra austriaco che ha descritto accuratamente questo fenomeno nel 1918.

Il riflesso di Moro viene anche definito ‘soprassalto’ o ‘spavento’. Forse vi sarà capitato di vedere il vostro bambino sobbalzare, allungare braccia e gambe per poi cominciare a piangere, ad esempio quando lo appoggiate sul fasciatoio per cambiarlo.
Avete presente quando sognate di cadere e vi svegliate di scatto e spaventati?
La sensazione è la stessa!

Quando il vostro piccolo si sente insicuro perché sente il distacco da voi oppure in conseguenza ad un forte rumore o perché si trova a vivere un forte sbalzo di temperatura o di luce, si spaventa e reagisce in maniera atavica cercando di aggrapparsi e di ‘salvarsi’.

Come possiamo prevenire questa sensazione? Forse non potremo prevenire un rumore forte che viene dall’esterno, ma possiamo fare attenzione ai passaggi di luce e di temperatura abituandolo con calma e per gradi. Molto importante inoltre sarà evitare di compiere movimenti bruschi e di appoggiarlo velocemente in posizione supina, possiamo tenere le mani su di lui e lasciarle delicatamente in modo che non si senta abbandonato e che non si accorga del vuoto intorno al lui.

Noi fotografi di newborn sappiamo bene che ogni gesto deve essere compiuto con delicatezza e dolcezza, come una coccola, distacco compreso.

RIFLESSO DI GALANT

La denominazione deriva dal neurologo russo Johann Susmann Galant che per primo lo descrisse, insieme ad altri riflessi del corpo.

Il riflesso spinale di Galant è uno dei riflessi neonatali, viene definito anche semplicemente riflesso della colonna vertebrale.
Il neonato presenta automaticamente questo riflesso, che si manifesta attraverso l’incurvamento omolaterale del tronco, quando avviene la stimolazione paravertebrale nella regione dorso-lombare. In pratica quando il bambino viene messo in posizione prona e si applica una stimolazione parallelamente alla colonna vertebrale a lato di essa dalla regione dorsale sotto le scapole fino alla regione lombare la risposta che si ottiene è un incurvamento del tronco. Il fianco ruota di circa 45 gradi  verso il lato che viene toccato e il corpo assume una conformazione a C, con la concavità dal lato della stimolazione.

Questo è un riflesso di difesa verso uno stimolo che viene ritenuto nocivo. Il corpo del neonato reagisce allo stimolo cercando di allontanare la colonna vertebrale dallo stimolo stesso. In generale lo stimolo che viene provocato quando lo tocchiamo non ha nulla di nocivo ma il sistema nervoso centrale del neonato non lo sa e risponde come se lo fosse.

Durante la sessione cerchiamo di evitare questa stimolazione in modo che il bambino non esca dalla posa.

RIFLESSO DI EPSTEIN E DI SUZIONE

Si pensa che il riflesso di Epstein abbia lo scopo di facilitare l’avvicinamento al capezzolo e di conseguenza l’allattamento. Consiste nell’atto del bambino di girare il viso alla ricerca del petto della mamma. Questo riflesso si attiva quando il bambino viene toccato sulle guance e intorno alla bocca.

A questo punto il bambino attiverà il riflesso di suzione, sentendo il bisogno di succhiare qualcosa. Se il bambino è già alimentato basterà dargli il ciuccio per calmarlo.

RIFLESSO DI PRENSIONE PALMARE

Nei bambini appena nati si riscontra questo riflesso quando si fa scivolare un oggetto, solitamente allungato, lungo il palmo della mano. Istintivamente i neonati stringeranno la dita formando il pugno, tipico è il caso del dito che stringono e che solitamente fa emozionare i genitori.

Si pensa che questo riflesso sia preparatorio alla prensione volontaria.
I bambini di pochi mesi non sono in grado di organizzare i movimenti per poter afferrare volontariamente un oggetto. Il riflesso di prensione palmare serve a creare uno schema motorio di base che getta le fondamenta per ottenere questa capacità volontaria.
La presa ha una intensità abbastanza elevata, tanto che si può giungere a sollevare il piccolo dal piano su cui si trova per qualche istante. Il neonato non è in grado di rilasciare volontariamente la presa.

Un fotografo professionista dedica molto tempo e attenzione alla gestione delle mani del neonato. I pugni chiusi sono sintomo di non rilassamento da parte del bambino e rovinano la sensazione di delicatezza e dolcezza che la fotografia di newborn vuole trasmettere.


Quando un bambino nasce lascia una realtà protetta per entrare nel mondo dove viene a contatto con svariati stimoli sensoriali. Per poter sopravvivere a questo cambiamento dispone di un insieme di riflessi arcaici primari, chiamati riflessi neonatali.

La presenza dei riflessi primari è indispensabile per la sopravvivenza del neonato. Altrettanto indispensabile per l’organizzazione della sua vita relazionale, sensoriale, affettiva e produttiva è che questi riflessi si estinguano completamente entro i 6-12 mesi di vita.


Se sei interessata ad una sessione newborn puoi farti un’ idea più approfondita qui e contattarmi al 349 1490358. 

Le fotografie sono la nostra storia, rimangono per sempre a chi amiamo.